Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1856

Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1856
StatoStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Data4 novembre
Collegio elettorale296 elettori
Affluenza79,4% (Aumento9,9%)
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Millard Fillmore by Brady Studio 1855-65-crop.jpg
Candidati James Buchanan John C. Frémont Millard Fillmore
Partiti Democratico Repubblicano Know Nothing
Voti 1.836.072
45,28%
1.342.345
33,11%
873.053
21,53%
Elettori
174 / 296
114 / 296
8 / 296
Elettori per stato federato
Presidente uscente
Franklin Pierce (Partito Democratico)

Le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1856 furono la 18° tornata elettorale quadriennale e si tennero martedì 4 di novembre. Furono vinte da James Buchanan del Partito Democratico.

Il presidente uscente Franklin Pierce non riuscì a ottenere la nomina di candidato del suo Partito Democratico, nonostante i molti sforzi profusi; James Buchanan, un esperto uomo politico che aveva già svolto diversi incarichi pubblici e governativi (era stato tra l'altro ambasciatore presso il Regno Unito) venne invece scelto al suo posto.

La questione della schiavitù rimase onnipresente nei dibattiti nel corso di tutta la campagna elettorale, mentre il Partito Whig, da 30 anni una delle maggiori e più radicate forze politiche, si disintegrò improvvisamente. Nuove organizzazioni, come il Partito Repubblicano, fortemente schierato contro l'espansione della schiavitù nei territori degli Stati Uniti d'America medio-occidentali, e il Know Nothing, che ignorò quasi del tutto la schiavitù per concentrarsi sulle politiche anti-immigrazione (Nativismo) e contro la Chiesa cattolica, divennero gli avversari principali del Partito Democratico[1].

I neonati Repubblicani scelsero John Charles Frémont, originario della California, come il primo candidato alla presidenza della loro storia. Il Partito detto "Know Nothing" nominò invece l'ex presidente degli Stati Uniti Millard Fillmore di New York.

Frémont condannò senza mezze misure la legge detta Kansas-Nebraska Act, che lasciava la via libera all'espansione della schiavitù. Buchanan fece campagna descrivendo i Repubblicani come pericolosi estremisti la cui vittoria avrebbe condotto all'esplosione di una guerra civile: i Democratici approvarono la "sovranità popolare" quale metodo per determinare la legalità o meno della pratica schiavista negli Stati appena costituiti o in via di ammissione.

Buchanan ottenne la maggioranza relativa del voto popolare e quella assoluta dei grandi elettori, vincendo in tutti gli Stati schiavisti tranne uno e in cinque Stati liberi; nel voto popolare sopravanzò il secondo, Frémont, del 12.2%, uno dei più ampi margini nella storia delle elezioni statunitensi. I risultati del collegio elettorale indicarono però un risultato meno schiacciante: se i Democratici avessero perso in tre degli Stati in cui vinsero di misura, non ci sarebbe stata una maggioranza assoluta tra i grandi elettori e il presidente sarebbe stato quindi scelto dalla Camera dei rappresentanti.

Il 1856 fu l'ultimo successo dei Democratici fino alle elezioni del 1884; fu anche l'ultima volta in cui un Democratico divenne presidente succedendo a un presidente democratico, e l'unica in cui un ex presidente si candidò con un partito diverso dal proprio, dopo non essere riuscito ad ottenere la candidatura nel proprio partito.

  1. ^ Marc Schulman, 1856 Presidential Elections, su historycentral.com.

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